LINK UTILI:
–
–
GENKOS, oggi, è il primo Centro Genetico del Kosovo.
È stato costruito tra il 2010 e il 2011 grazie al programma di cooperazione internazionale approvato e cofinanziato a PRO.DO.C.S. dalla Direzione Generale per la Cooperazione e lo Sviluppo del Ministero Affari Esteri italiano. Continua a funzionare bene anche con l’appoggio finanziario del Ministero dell’Agricoltura e Zootecnia del Kosovo.
In linea con la tipologia di interventi nel settore agrozootecnico che PRO.DO.C.S. ha realizzato nel Paese dal 2000, il Centro è diventato un luogo di buona pratica per la crescita di tale settore, sia nel Paese, sia nella zona limitrofa. Il consenso collaborativo raggiunto da parte della popolazione locale è dipeso dall’aver saputo offrirle risposte di sviluppo socioeconomico multisettoriale.
L’intervento, ancora in corso, è mirato alla formazione e all’assistenza tecnica dei contadini per l’acquisizione di maggiori competenze e mezzi di produzione, atti a garantire il miglioramento quali-quantitativo della produzione agro-zootecnica locale. Ciò al fine di rallentare o contrapporsi al fenomeno di abbandono delle campagne e di esodo rurale verso la città, soprattutto da parte dei giovani, e di rafforzare la capacità endogena di soddisfare i fabbisogni alimentari.
Il progetto è stato selezionato dal MAECI per il Bando di Expo Milano 2015 sulle “Buone pratiche di sviluppo sostenibile per la sicurezza alimentare”. Siccome il Kosovo non è un paese aderente all’ONU, i selezionatori del Bando non lo hanno potuto visualizzare.
AID n.8668 nelle Municipalità di Peja/Pec e Gjakova/Dakovica dal 2008 al 2013
Il progetto, in partnership con il Ministero dell’Agricoltura e Zootecnia del Kosovo MAFRD, inserito in un programma paese governativo con il diretto coinvolgimento delle autorità istituzionali e accademiche di competenza – incluso l’organismo internazionale FAO – ha contribuito allo sviluppo economico delle aree rurali del Kosovo sostenendo la ripresa del settore zootecnico, già in atto nel Paese, attraverso il potenziamento del Servizio Veterinario pubblico e privato e l’offerta di programmi informativi e formativi destinati a veterinari e agli allevatori locali.
L’intervento ha migliorato le competenze professionali e le risorse tecniche e materiali dei veterinari locali per favorire il miglioramento genetico del patrimonio bovino, aumentando qualitativamente e quantitativamente le produzioni di latte e carne, e riducendo i costi di allevamento.
Il progetto si è rivolto a veterinari pubblici e privati del Kosovo, 420 allevatori selezionati della regione Rrafshi i Dukagjinit, in particolare delle municipalità di Peja/Pec e Gjakova/Dakovica e, con la produzione di seme bovino avviata, ha raggiunto tutti gli allevatori del Kosovo che utilizzano la fecondazione artificiale come metodo di riproduzione.
Per il raggiungimento degli obiettivi è stato costruito un Centro Genetico di Fecondazione per il Miglioramento della Razza Bovina GENKOS a Peja/Pec con il laboratorio genetico, la stalla, il fienile, il magazzino e parco macchine per le attrezzature agricole.
Oggi il Centro alleva tori da riproduzione di 3 razze principali e provvede alla raccolta, preparazione e conservazione del seme bovino da destinare alla fecondazione artificiale. Sono preparate dosi sufficienti tali da coprire il fabbisogno nazionale. Per alimentare i tori sono stati adibiti alla produzione del foraggio 8 ha dei 10 ha che costituiscono l’area del Centro Genetico.
Gli allevatori beneficiari, separati in piccoli e medi allevatori (settore familiare) e grandi allevatori (settore imprenditoriale), hanno ricevuto assistenza diretta e corsi di formazione ad hoc, da un livello base ad uno specialistico, realizzati nei villaggi e nel Centro a Peja/Pec.
Il MAFRD ha dato in comodato d’uso il terreno demaniale, su cui è stato costruito il Centro Genetico, inizialmente a PRO.DO.C.S., che poi questi, alla fine del progetto, ha consegnato all’associazione locale di veterinari e allevatori GenVet, nata grazie al progetto, che ne ha assunto la gestione operativa.
AID n.2588 dal 2002 al 2006
L’intervento svolto in partnership con il Dipartimento dell’Agricoltura del Municipio di Gjakova si è inserito in un contesto prevalentemente di tipo agricolo, dove la coltivazione della terra e l’allevamento rappresentano le principali attività locali, oltre che fonti di reddito.
Ha inteso appoggiare uno sviluppo integrato delle attività agricole e zootecniche nel distretto attraverso la partecipazione socioeconomica delle famiglie contadine di Gjakova.
A causa della guerra del 1999, infatti, tali attività erano state bruscamente interrotte e la ripresa di molte terre non coltivate è stata lenta, anche per la mancanza di una rete di canalizzazione idrica che consentisse l’irrigazione dei campi. Le fattorie erano rimaste prive di animali, utilizzati questi come mezzi di trasporto durante la guerra.
Grano, mais, ortaggi, verza e cocomeri rappresentavano le principali, anche se molto limitate, coltivazioni distribuite su circa 112 ettari di terra.
Il progetto ha costruito il Centro Dimostrativo Agro-zootecnico “Butsina Begut” a Gjakova su un terreno demaniale del Municipio di quasi 10 ha, suddividendone una parte in parcelle sperimentali per colture differenziate e dotandolo di una stalla per bovini da latte con annessa una sala mungitura e una sala di refrigerazione latte, un fienile; in più, una platea per insilato di mais e strutture accessorie.
Si è attivato anche il Centro di Raccolta Latte con capacità di 1.000 lt/g di produzione giornaliera.
Sono state realizzate attività di formazione per l’igiene animale, la razione alimentare e i mangimi concentrati, l’assistenza/monitoraggio per l’allevamento dei capi bovini acquistati.
La fornitura di servizi, nei quattro anni del progetto, ha interessato un’area totale di 170 ha di terreni di beneficiari, la formazione teorico/pratico-dimostrativa di circa 600 agricoltori e 100 studenti di istituti superiori, e un numero rilevante di universitari con stipule di convenzioni di accordo operativo per stage/tirocini.
Lo staff, costituito da beneficiari selezionati, con cui si sono stipulati contratti di collaborazione appena qualificati, ha assunto la gestione dello stesso Centro Dimostrativo, creando l’associazione locale ABK Ardhmeria Bujqesore Kosovare (Il futuro agricolo del Kosovo).
Il programma ha dato un contributo notevole allo sviluppo delle risorse umane del distretto di Gjakova, sia a livello di settori di base che a livello istituzionale. Quest’ultimo ha attivato la creazione e l’organizzazione di Comitati di villaggio, coordinati nell’ambito di un’associazione di tipo federativo riconosciuta giuridicamente. Essa si è avvalsa anche dei 19 centri di aggregazione, già promossi da PRO.DO.C.S., nella precedente progettazione nel Distretto, come sedi d’incontro dei comitati di villaggio e delle attività svolte a favore delle donne e dei bambini.
Va sottolineato che l’inaugurazione della stalla, costruita per lo sviluppo del settore zootecnico della zona, è avvenuta nel mese di novembre 2004, con l’intervento del console italiano in Pristina, il sindaco di Giakova e i relativi Assessori dei Dipartimenti di Agricoltura e di Sviluppo economico, il comandante italiano dell’aeroporto e dei Carabinieri KFOR, forze peacekeeping ONU di Giakova che hanno sempre collaborato a sostegno delle attività del programma. Sono intervenuti anche i rappresentanti delle diverse comunità dei villaggi della Provincia e i beneficiari contadini, con una rappresentanza della ONG. Inoltre, si specifica la visita di supervisione effettuata dagli esperti del Ministero Affari Esteri nel mese di dicembre 2004, che hanno apprezzato la validità delle attività intraprese nel Centro Dimostrativo agrozootecnico e la correttezza amministrativa della gestione del progetto.
UTOB Legge 84/2001 dal 2006 al 2007
Il Centro Dimostrativo Agro-zootecnico “Butsina Begut” di Gjakova è stato rinforzato con la creazione di due microimprese, una Lattiero Casearia e l’altra Ortofrutticola, integrando il settore agricolo con cicli di produttività e commercializzazione dei prodotti derivati da coltivazione e bestiame. Ciò ha arginato il fenomeno di abbandono delle campagne e di esodo rurale verso la città, soprattutto dei giovani, rafforzando la capacità endogena di soddisfare i fabbisogni alimentari.
Le due microimprese hanno ampliato le opportunità di sviluppo del Centro “Butsina e Begut” trasformandolo in Centro Sperimentale di Produzione/Commercializzazione in grado di generare risorse economiche e di reddito per la popolazione beneficiaria.
A livello istituzionale, si è rafforzata una rete di rapporti con il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale di Pristina e, in particolare, con i Direttori dei principali Dipartimenti della Regione quali: Sviluppo Rurale, Servizi Veterinari, Produzioni Animali.
Con loro si è sempre discusso della politica agricola del Paese e delle priorità di intervento del Ministero. Così PRO.DO.C.S. ha stipulato con il Comune di Gjakova un accordo ad hoc.
cofinanziato dal Ministero degli Affari Sociali
Si è trattato di interventi integrati d’emergenza, accoglienza, sostegno sanitario e psicosociale in vari municipi con la costituzione di reti tra donne nei campi profughi e presso famiglie in favore di altre donne, realizzati in forma consortile come Associazione per le Donne Albanesi con ARCS, CIES, COSPE, CRIC, GVC, NEXUS, Mediterranean MEDIA, ORLANDO, PRO.DO.C.S. Pro.MOND, Spazio Pubblico di Donne.
La finalità è stata rivolta a produrre empowerment femminile con crescita di autorevolezza e di protagonismo delle donne, insieme alla capacità di rapportarsi alle autorità locali nelle diverse zone geografiche. Tutto ciò è stato rilevante perché ha rappresentato un rafforzamento istituzionale anche delle associazioni di donne albanesi con cui tale programma ha voluto lavorare. Sono stati, inoltre, approfonditi i temi di carattere legislativo, come quello sul nuovo Codice di famiglia e sulla violenza sessuale.
I risultati raggiunti sono stati:
* il ripristino e lo sviluppo delle capacità di iniziativa delle donne in qualità di risorse umane locali, la loro formazione alle tecniche produttive moderne e la loro partecipazione alla gestione delle risorse
* il raggiungimento di una stabilità di un quadro istituzionale politico-amministrativo, attraverso l’impegno di partecipazione e la volontà politica dei quadri locali, come parte attiva di cittadinanza
* la compensazione della totale mancanza di liquidità monetaria, che impedisce lo svolgersi quotidiano delle attività economiche, attraverso l’attivazione di forme autonome di produzione e di commercio in piccola e piccolissima scala.
La progettualità economica ha previsto sia l’avvio di un fondo rotatorio di microcredito, inizialmente per l’agricoltura e le attività ad essa connesse con l’assegnazione di minimo 20 crediti annui a un minimo di 10 utenti, sia l’avvio di un fondo di credito personale per le utenti dei crediti all’impresa con l’assegnazione di 150 crediti annuali a un minimo di 40 utenti. Con tali crediti si è contribuito ad attività economiche non di sussistenza, ma destinate allo scambio sui mercati locali e regionali.
A partire dalle donne e da un’ottica di genere, i crediti infatti costituiscono una modalità per appropriarsi dei proventi economici del proprio lavoro e di decidere circa il loro utilizzo.
In campo agricolo, in Kosovo, la manodopera è quasi esclusivamente femminile. Tra le utenti del credito si è formato un fondo di risparmi e prestiti per necessità personali, quali sanità, educazione e calamità familiari, la cui garanzia è stata data dal credito principale all’impresa.
Per la continuità del funzionamento del microcredito, soprattutto dopo il progetto, è stata formata un’équipe di promotrici finanziarie, il cui costo è stato assunto dallo stesso fondo rotatorio, in grado di garantire il follow up al credito.
L’Osservatorio Minori, parte del Progetto Emergenza Bambini Kosovo
promosso e sostenuto dalla Missione Arcobaleno del Governo Italiano, in collaborazione con il CISD – Comitato Italiano Sostegno a Distanza, dal 18 luglio 1999 a fine gennaio 2000.
L’intervento si è svolto in 19 villaggi della Provincia e nella città di Gjakova, con un gruppo di 2600 minori.
L’iniziativa ha proposto interventi in favore delle famiglie dei villaggi rurali colpite dalle vicende della guerra, per ridurre i danni prodotti dal conflitto e sostenerle nella ricostruzione delle loro case per condizioni di vita accettabili a sostegno dei propri minori, coinvolti sia a livello individuale che comunitario.
Le famiglie e i minori erano stati precedentemente assistiti da PRO.DO.C.S. come profughi di guerra, a Fushe Arrez, in Albania, e poi riaccompagnati nei propri territori.
Si è proposta, come finalità, l’integrazione degli interventi di emergenza, con:
Progetto Sostegno a Distanza in continuità con il precedente, dal 1 febbraio – 30 giugno 2000
Si è previsto il monitoraggio dei minori beneficiari mettendo in atto una dinamica di corresponsabilità partecipata, adeguatamente preparata durante il primo semestre di progetto, per facilitare la reale continuità del Sostegno a Distanza.
Si è fatta leva sulla formazione/capacità d’iniziativa degli animatori sociali locali e la disponibilità di molti adulti delle famiglie coinvolte, per seguire in modo autonomo le attività programmate in favore dei minori, accettando compiti da svolgere secondo il monitoraggio di un piano di lavoro ben scadenzato, la loro distribuzione per turni di attività fino al termine dell’anno scolastico.
Va sottolineato il successo della dinamica di costituzione dei Comitati di villaggio, che ha garantito la ricostruzione di un tessuto sociale/comunitario: un clima favorevole per la crescita dei minori.
I comitati si sono incaricati della cogestione di un centro di aggregazione per comunità, come sede locale per incontri e attività promossi a favore della socializzazione delle famiglie, con l’obiettivo di attivare meccanismi di auto-aiuto e di orientamento professionale e lavorativo (sostegno psico-sociale, formazione di base e specifica, appoggio all’auto-organizzazione, attività di produzione di reddito).
Al fine di favorire lo scambio di esperienze tra i villaggi e tra questi e la città, PRO.DO.C.S., assieme a parte dello staff locale residente in città che ha lavorato durante il programma di emergenza, si è resa disponibile a sostenere la costituzione di una ONG locale formata da rappresentanti dei villaggi, riconosciuta presso l’OSCE (Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa).
Da parte sua, PRO.DO.C.S. ha favorito un turno di servizio di volontari italiani, durante il periodo progettuale relativo all’emergenza, per la promozione di attività produttrici di reddito.
Vai a COOPERAZIONE →