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Progetto avviato nel 2015 e cofinanziato dalla CEI con capofila l’Istituzione Teresiana e in partnership con la Diocesi di Pune
Pune è la seconda città dello Stato di Maharashtra per ordine di importanza.
È soprannominata la “Oxford d’Oriente” per le sue istituzioni universitarie, di ricerca e sviluppo e riceve studenti provenienti da tutta l’India e dal resto dell’Asia e del mondo.
Giovani uomini e donne vanno a Pune per guadagnarsi da vivere e la maggior parte di loro lo fa studiando allo stesso tempo.
La Diocesi di Pune, in collaborazione con l’Associazione Teresiana, ha l’obiettivo di rispondere alle esigenze di questi giovani, in particolare delle donne, nel campo di una formazione volta al cambiamento della società accogliendo le ragazze nell’ostello denominato Teresian Nivas.
L’ostello è una risposta concreta ai bisogni delle donne di diverse fedi e culture che provengono da famiglie a basso reddito e che si recano a Pune per cercare lavoro e mantenersi agli studi, sviluppando una propria autonomia economica e crescita formativa.
Gli obiettivi dell’ostello sono:
Le attività che si svolgono ogni anno nel Teresian Nivas sono:
– sessioni di crescita della personalità attraverso conferenze, workshop, laboratori su diverse culture e tradizioni regionali indiane
– celebrazioni di feste di diverse fedi, credenze e compleanni
– celebrazioni di feste nazionali come il Giorno dell’Indipendenza e quello della Repubblica
– attività sociali e visite interculturali
– partecipazione al programma “Clean India” attraverso workshops
– visualizzazione critica di film
Continua e arricchisce il progetto di cooperazione decentrata “Biblioteca Itinerante Samagratha. A cento anni e molti meno… si continua a imparare!” iniziato nel 2011.
L’obiettivo è quello di sostenere una biblioteca itinerante che raggiunge 16 villaggi rurali della zona di Honavar – Distretto di Uttar Kannada, Stato di Karnataka – per promuovere opportunità educative in favore di minori, adolescenti e adulti in dialogo inter-generazionale, attraverso l’avvicinamento ai libri e alla lettura.
Il Distretto di Uttar Kannada si trova nella zona costiera dello Stato di Karnataka, al Sud dello Stato di Goa, è uno dei Distretti più poveri del Karnataka che è molto poco industrializzato. Il Municipio di Honavar è situato sulla costa, la principale fonte di sussistenza per la popolazione sono l’agricoltura e la pesca le opportunità lavorative sono scarse.
La Biblioteca Samagratha ha la sua sede centrale nel Municipio di Honavar, ed è gestita dal partner locale SARPI. Vi sono varie scuole, la maggioranza di queste sono pluriclasse, con un solo maestro e dotate di infrastrutture minime. Non esistono opportunità di lettura né biblioteche. In questo ambito rurale i minori hanno scarse opportunità educative, rimanendo così sempre in situazione di svantaggio rispetto alla qualità educativa e di risorse che possono avere i minori dei centri urbani. Diventa così impellente la necessità di migliorare la qualità dell’offerta formativa per i minori delle aree rurali.
Le attività che si svolgono sono articolate in cicli seminariali, lezioni di consulenza e laboratori, seguendo una metodologia di educazione popolare: “azione – partecipazione – azione”. Esse sono:
Progetto cofinanziato dalla Campagna Biblioteche Solidali
con l’obiettivo specifico di eliminare i problemi di salute dovuti a tale mancanza e supportare l’agricoltura locale.
Il progetto verrà iniziato il prossimo anno 2017, in collaborazione con la NGO Jagruti che, già nel 1987, realizzò qui un pozzo d’acqua che purtroppo si è prosciugato nel 2013.
Tutte le famiglie del villaggio sono tribali e con bassissimo reddito per cui non hanno risorse sufficienti per realizzare un nuovo pozzo, rimanendo senza una fonte d’acqua potabile alla quale approvvigionarsi.
Sono 25 famiglie per un totale d 177 abitanti, di cui 92 donne e 85 uomini.
Il villaggio ha una scuola con due maestri ma, raramente le lezioni hanno luogo.
Regione interessata
La popolazione tribale in Orissa è proporzionalmente più numerosa rispetto al resto dell’india (22% vs 8%) e la così detta popolazione di casta è circa il 16%.
Insieme rappresentano il 38% della popolazione dell’Orissa.
Indicatori disaggregati ci manifestano che queste popolazioni svantaggiate soffrono uno stato di salute precario, di malnutrizione e carenze di crescita per i minori.
Più del 50% della popolazione tribale dell’Orissa vive nei distretti di Koraput, Sundargarh e Kandhamal.
Il tasso medio di alfabetizzazione è del 22%, mentre il tasso di mortalità tra i neonati e le puerpere è molto elevato.
La maggior parte delle popolazioni tribali vive nelle zone collinari remote, con uno stile di vita caratterizzato da una forte dipendenza dalla foresta e dalla raccolta.
Le foreste sono considerate dai tribali come un bene comune e sono quindi utilizzate in accordo a questo principio.
Di fatto queste popolazioni hanno una sorta di usufrutto delle foreste, indipendentemente dallo stato legale dell’effettivo titolo di proprietà che può essere pubblico e/o privato.
Oltre ai legnami, utilizzati per il fuoco o le costruzioni, i prodotti ricavati dalla foresta sono il miele, le foglie di tendu (utilizzate nella produzione di sigarette balsamiche) e le foglie di sal (utilizzate come “piatti” nella cucina locale).
I fattori responsabili della perdurante povertà nell’area sono da addebitare alla struttura sociale, una distribuzione della terra distorta, l’alienazione di proprietà, programmi di sviluppo governativi praticamente inesistenti, problemi di comunicazione, infrastrutture fatiscenti, indebitamento rurale, sfruttamento, ecc. La gente del posto non è a conoscenza dei progetti di sviluppo governativi che diventano preda degli sfruttatori locali.
I problemi principali sono:
Il progetto, in partnership con l’associazione locale Jagruti, è stato realizzato nel 2013 con due obiettivi:
* realizzare pozzi d’acqua nell’area tribale intorno al villaggio di Gadapakali
* sostenere i costi della operazione chirurgica del ragazzo paraplegico Salman Pradesh.
Il pozzo è stato scavato a 30 piedi di profondità e ha raggiunto un buon livello d’acqua. Sono state costruite anche le piattaforme di accesso e per la sicurezza.
Salman è stato sottoposto nel 2013 ad un delicato intervento chirurgico per raddrizzare la colonna vertebrale che aveva un andamento ad S a causa della tubercolosi.
L’intervento, durato 7 ore, è stato eseguito con la partecipazione di un neurochirurgo, un ortopedico ed un internista, seguito da 15 giorni di terapia intensiva post operatoria e oltre un mese di degenza.
Oggi Salman, sebbene non abbia riacquistato l’uso delle gambe, non soffre più dei dolori lancinanti dovuti alla forte deviazione della colonna vertebrale.
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