Anna Maria Donnarumma (a cura di), Formazione in scambio Italia/Kosovo per uno sviluppo in partnership, PRO.DO.C.S. Editore, Roma, 2009, pp.200
Il volume è stato realizzato per il Progetto di Educazione allo Sviluppo “Formazione in scambio Italia/Kosovo per uno sviluppo in partnership”, svolto tra ONG italiane e kosovare nel 2009, il cui obiettivo è stato consolidare e rafforzare un cammino di peer ducation.
Lo Studio/Ricerca ha selezionato interventi delle buone pratiche di cooperazione internazionale rispettando le linee strategiche e progettuali delle ONG coinvolte, attraverso un’analisi del contesto Paese rivisitato a partire da approcci diversi secondo il settore della ricerca.
Gli ambiti di interesse sui quali si è sviluppato il lavoro di ricerca sono: l’ambito sociale, in merito alla condizione dei minori abbandonati, il settore educativo, il dialogo interetnico/interculturale, i settori primari dello sviluppo economico, lo sviluppo finanziario e del microcredito ed il fenomeno delle migrazioni.
La ricerca ha visto l’impegno di una équipe di 15 operatori/ricercatori, suddivisi tra Italia/Kosovo ed è stata edita da PRO.DO.C.S. all’interno della collana “Città e Cittadinanze”, in quattro lingue: italiano, albanese, serbo e inglese.
PAROLE CHIAVE: educazione allo sviluppo; partnership; cooperazione internazionale; dialogo interculturale; sviluppo economico; cittadinanza europea; immigrazione; convivenza multietnica; peer education; economia rurale.
INTRODUZIONE
Il Progetto di Educazione allo Sviluppo “FORMAZIONE IN SCAMBIO ITALIA/KOSOVO PER UNO SVILUPPO IN PARTNERSHIP ”, realizzato di concerto tra ONG italiane e kosovare, durante l’anno in corso, ha voluto consolidare e rafforzare un cammino di peer education e di ricerca, sintesi delle potenzialità dell’associazionismo locale, delle reti territoriali e del privato sociale, di soggetti amministrativi/governativi coinvolti progettualmente nei due Paesi, che hanno lavorato in partnership per una decade dal 1999 ad oggi. Con diverse tipologie di cooperazione (emergenza, aiuto umanitario, auto-sviluppo, decentrata), hanno scoperto leve motrici di promozione della persona umana nell’espressione della sua dignità/libertà – a prescindere dalle differenze etnico-culturali-religiose – con prospettive rinnovate di sviluppo comunitario e di costruzione del dialogo tra soggetti diversi, per un riavvicinamento a livello istituzionale a favore della coesistenza pacifica. Nella situazione in corso di stabilità sovrana e di democratizzazione istituzionale in Kosovo, si è lavorato a sostegno dei processi di sviluppo comunitario, della garanzia dei diritti umani per tutti, del dialogo interetnico/interreligioso e per forme di convivenza pacifica con le minoranze etniche presenti sul territorio.
Il Progetto ha preteso approfondire saperi e consapevolezze nell’orizzonte di una comune appartenenza alla stessa Area geopolitica, in cui Unione Europea e Balcani sono chiamati ad affrontare insieme le problematiche suscitate dalle relazioni politiche di buon vicinato e dalla cittadinanza comune europea. Si è considerato esemplare lo studio di contesto del “Paese Kosovo” in transizione/cambio nella stessa Area Regionale, che sta ponendo sfide concrete alla questione dello “spazio europeo”, al fine di raggiungere il modello di un’Europa solidale, estesa all’Area Balcanica, favorendo condizioni di partnership, di autosviluppo e di convivenza pacifica nei paesi ad essa appartenenti.
In questa direzione, i risultati dello Studio/Ricerca “In Partnership Italia/Kosovo”, strumento principale del Progetto, che qui si pubblica nella versione italiana, insieme a quelle in albanese, serbo ed inglese, negli altri rispettivi volumi della Collana “Città e Cittadinanze”, presentano le scelte della cooperazione italiana. Il ruolo svolto da ogni ONG aderente al Progetto ha concorso a capitalizzare proposte progettuali e forme di coordinamento tra soggetti plurali, in una logica di sussidiarietà e di lavoro “di e in rete”, per valorizzare settori specifici di strategie socio-culturali e di auto sviluppo, in cui le stesse ONG hanno fatto maggiori esperienze e maturato più competenze, sia negli interventi dei diversi progetti, sia nelle buone pratiche di cooperazione. Su questa base sono state essenziali azioni congiunte e valutazioni rigorose con i destinatari della cooperazione italiana e con altri attori sociali, decentrati e istituzionali, in qualità di omologhi privilegiati, creando partenariati tra Italia e Kosovo, attraverso attività selezionate e ad hoc, anche come supporto ai piani di sviluppo locale. Attraverso l’analisi e l’approfondimento dei processi vissuti e maturati in partnership, sono aumentati i livelli di consapevolezza sulle diverse opportunità di rafforzata soggettività sociale nei processi di sviluppo democratico di un proprio contesto.
Si è prestata un’attenzione altrettanto oculata e diretta ad un protagonismo e ad una ricaduta su soggetti privilegiati del territorio (ONG, enti pubblici ed amministrativi, istituzioni), tra popolazione selezionata e mondo scolastico di entrambi i Paesi Italia/Kosovo, a cui sono stati forniti strumenti, informazioni e approcci innovativi per uno sviluppo interdipendente e partecipato.
La Ricerca ha visto così l’impegno di una équipe di 15 operatori/ricercatori, suddivisi in numero quasi paritario tra Italia/Kosovo, per la durata temporale di 3 trimestri.
Lo sviluppo tematico riguarda le varie linee d’intervento progettuale nell’ambito di un’analisi di contesto, rivisitato di volta in volta a partire da approcci diversi secondo il settore della ricerca. È interessante effettuarne una lettura comparata e riscontrarne l’incrocio tematico. La condivisione di dati statistici ed indicatori di analisi/valutazione ha teso a migliorare e potenziare in prospettiva anche gli approcci di stabilità sociale e le pratiche di cooperazione. Ciascun soggetto di società civile e/o istituzionale è stato coinvolto in base alla propria fisionomia identitaria e potenzialità progettuale.
Lo Studio/Ricerca sarà presentato in occasione delle due Conferenze Internazionali che si terranno rispettivamente a Roma, all’inizio di novembre 2009, e a Pristina verso marzo 2010. Sarà utilizzato come base di dibattito e di confronto tra relatori e partecipanti.
Come ulteriore strumento di riferimento per l’approfondimento tematico è prevista la costruzione di uno spazio web, per accogliere on line e on going la ricchezza del lavoro svolto, nel sito PRO.DO.C.S., la ONG capofila, con possibilità di link per tutti i siti delle ONG coinvolte ed interessate, di diverse istituzioni pubbliche/amministrative e delle università implicate. Gli allegati citati in nota nelle Ricerche sono già on line.
Si prevede anche uno spazio dedicato ad un forum da realizzarsi tra ONG/associazioni kosovare e italiane interessate a proseguire il lavoro intrapreso con informazioni aggiuntive, garantendo una dinamica di scambio sempre aggiornato.
Infine, vanno sottolineate le attività di coordinamento già esistenti in Kosovo tra le ONG italiane, promosse ed accompagnate dalla Unità Tecnica Locale di cooperazione in Pristina e dalla supervisione dell’Ambasciata di Belgrado, che hanno favorito pratiche di confronto e di appoggio reciproco tra le ONG. A loro va il nostro sincero ringraziamento per aver reso possibile esplicitare anche indicatori adeguati di qualità e d’impegno progettuale per le finalità volute. Il coordinamento tra le varie ONG ha consentito di attivare forme di rete territoriale, in cui definire i ruoli di ciascun soggetto in base alla propria fisionomia istituzionale e alle proprie potenzialità. In tale logica di sussidiarietà si sono condivisi focus ed approcci innovativi a sostegno di azioni future congiunte di peer education, di cooperazione e di politiche di vicinato con l’Area Balcanica. Un altro ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato e reso possibile il presente Studio e che si nominano in altra pagina del volume.
Il presente Studio/Ricerca intende essere un messaggio significativo per le diverse comunità in Italia e in Kosovo, utile ad elaborare strumenti efficaci di comunicazione e di interscambio. Il comune lavoro sul territorio e la reciproca conoscenza possano facilitare l’impegno per l’auto sviluppo, il raggiungimento degli obiettivi del Millennio (MDGs) e la gestione non violenta dei conflitti per favorire una convivenza pacificata.
Anna Maria Donnarumma
presidente PRO.DO.C.S.
IL PRESENTE STUDIO HA SELEZIONATO LE SEGUENTI LINEE STRATEGICHE COME AMBITI DI INTERVENTO REALIZZATI IN PARTNERSHIP CON LE ONG KOSOVARE:
1. L’ambito sociale, per lo studio delle forme di svantaggio rilevate sul territorio, specialmente in merito alla situazione/condizione dei minori abbandonati, esteso anche alle enclaves e ai villaggi del Kosovo, attraverso le azioni previste dal sistema di protezione di minori e famiglie. È stato curato da Ai.Bi.
2. Il settore educativo, per la rilevazione di indicatori di formazione, che permetta lo sviluppo di capacità/competenze per la crescita umana e il cambiamento sociale per un approccio interculturale. La promozione dei diritti dei bambini in ambito scolastico, attraverso la ricerca nei settori della pianificazione didattica e dell’educazione formale e permanente è stato curato da R.T.M. e C.E.S.E.S.
3. Il dialogo interetnico/interculturale, per l’individuazione delle dinamiche relazionali che promuovano l’accettazione reciproca tra etnie e le forme di convivenza pacificata nel contesto Paese, attraverso incontri tra gruppi e rappresentanze interetniche e interreligiose ed il loro coinvolgimento nelle attività è stato curato da INTERSOS.
4. I settori primari dello sviluppo economico, quali agricoltura e zootecnia, per la verifica delle variabili di sviluppo del Paese legate a strutture primarie di produzione, al fine di individuare le condizioni di aumento della percentuale di produttività, e il circuito produzione – commercializzazione – reddito, attraverso l’analisi di pratiche e di progetti di sviluppo. È stato curato da PRO.DO.C.S.
5. Lo sviluppo finanziario e del microcredito, inteso come strumento idoneo a rispondere alla domanda di credito dei settori primari di sviluppo, attraverso un’analisi della situazione attuale del microcredito in Kosovo e delle sue potenzialità, e attraverso lo studio degli sbocchi di mercato con un’analisi della situazione della concorrenza e del mercato dei prodotti agricoli. È stato curato da CeLIM MI
6. Il fenomeno delle migrazioni, per la comprensione della tipologia dei flussi migratori e l’inserimento nella società italiana della popolazione kosovara, seguendo un’analisi qualitativa/quantitativa della sua migrazione, consultando dati relativi alle richieste di visto, in collaborazione con l’ufficio visti del Consolato di Pristina, e attraverso interviste con emigrati e rientrati. È stato curato da IPSIA
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