La Democrazia si evolve e cambia da sempre. Le conquiste avvenute negli ultimi due secoli hanno visto espandersi la partecipazione sociale dei cittadini ed hanno dimostrato un avanzamento significativo nei cambiamenti sociopolitici ed economici a livello strutturale.
Lo stato di diritto e la forza del voto popolare, le forme di rappresentanza parlamentare, ormai molto discutibili, sono articolate a campagne mediatiche dei monopoli della comunicazione.
Si parla spesso di autonomia per sopprimere o sottomettere le dinamiche democratiche a istituzioni poderose che sono al di sopra di ogni politica pubblica soggetta al controllo democratico.
Ma la Democrazia, in cambio, è un sistema politico basato sul principio della uguaglianza, non solo formale ma sostanziale rispetto le condizioni di vita dei cittadini. E questo è così sia per la tradizione liberale, sia per la tradizione marxista. La Democrazia è l’espressione politica di una società di uguali -o almeno di potenzialmente uguali-, o per lo meno orientata al riconoscimento dell’uguaglianza sociale.
Per questa ragione una Democrazia senza re-distribuzione sociale si coniuga bene con il capitalismo che contemporaneamente la distrugge. Si parla di involuzione democratica o di nuovi colpi di stato, di instabilità, ma la Democrazia non è solo un complesso di regole, è soprattutto uno strumento efficace per la costruzione di una società giusta e, insieme, espressione dei miglioramenti ottenuti per la giustizia sociale.
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